I Monti Rognosi racchiudono in sé un tesoro geologico che ci racconta, in poche decine di metri, una storia lunga decine di milioni di anni: la storia più antica del mediterraneo. Questa storia è “scritta” nelle rocce, quelle rocce che tanto spesso abbiamo sentito nominare come “ofioliti: le rocce che ven- gono dal fondo del mare”. Noi cercheremo solo di “ascoltarla”:
C’era una volta …un Re! No c’era una volta L’Oceano ….
E .. all’improvviso la dove c’èra la sabbia uscì una schiuma incandescente ed il fondo del mare si aprì, come tagliato da un coltello di fuoco! Fu così che quella schiuma nera infuocata si raffreddò in grosse bolle che si consolidarono… e si formarono i “basalti”…
…i basalti ormai freddi e pietrificati divennero un nuovo fondale oceanico, pieno di vita e conchiglie.
Sopra di essi si depositarono leggeri e sottili tanti sedimenti e gusci di animali marini alcuni dal colore rosso sangue (chiamati “diaspri”), come se volessero ricordare la sofferenza della terra smem- brata ed altri ancora di colore bianco (chiamati “calcari”) ricoprirono tutto come cotone per sana- re una grossa cicatrice.
Quelle vastissime masse di terra emersa chiamate continenti, prima si allontanavano separate dalla
forza dell’oceano che si apriva, ma ora si stavano avvicinando di nuovo … e da lontano giungevano grosse nuvole torbide piene di sabbia trascinata da forti correnti, che travolgevano tutto al loro pas- saggio, anche per diversi chilometri. Da dove venissero è difficile dirlo: alcune da nord, altre da sud altre ancora da ovest; da luoghi in cui avvenivano grossi sconvolgimenti, forze misteriose in grado
di scuotere il fondo del mare!
Dal cielo si vide che l’oceano veniva consumato a poco a poco, tanto che i due continenti erano or-
mai uno di fronte all’altro separati solo da una striscia di mare sottile. Talvolta quando le correnti si dissipavano si poteva intravedere qualcosa di straordinario e grandioso: quella voragine che sem- brava voler distruggere tutto non vi riuscì e le rocce che non furono inghiottite stavano formando
una vera e propria catena di montagne al di sotto del mare, dall’aspetto maestoso ed imponente, dai
colori bellissimi, una catena che aveva racchiuso in sé tutta l’energia della terra!
Quando l’oceano si consumò i due continenti si scontrarono con una forza tale da accartocciarsi
fino a sollevarsi al di sopra delle acque. Ormai il mare era torbido ed era divenuto soltanto una fos- sa di detriti che sarebbero stati ben presto catturati dalla montagna … e così fu !
Una novella? No è la storia geologica di quella meravigliosa catena di monti che oggi si chiamano
Appennini.
(Chiara Odette Di Mauro “Novelle Geologiche”)
Bello, diranno i nostri lettori ma dopo che succede? La storia finisce qui? Si è fermato tutto o qualco- sa di “misterioso” ancora continua a far muovere la nostra Italia?? Lo scopriremo insieme …
P R O G R A M M A
L’itinerario ha inizio in località le Strette in corrispondenza della diga sul torrente Sovara, dove imboccando la strada forestale, sent. CAI 104B, che risale le propaggini collinari del M. Croce si arriva all’incrocio con i sentieri natura della Riserva. Dal pannello LIFE– Natura si devia a sinistra per inoltrarsi nella Riserva naturale dei Monti Rognosi, dove è possibile conoscere ed apprezzare la particolarissima vegetazione delle ofioliti.
Il sentiero prosegue per ritrovare nuovamente la strada forestale, sent. 104B a Poggio Pian della Croce fino al Conventino (mt 404) , che però raggiungiamo attraverso sentieri secondari ripuliti, immersi nella vegetazione tra pinete ed arbusti. Oltrepassato il Conventino, in prossimità della passerella sul Sovara ripiegando a sinistra, in bre- ve si raggiungono le antiche miniere, dove ci attende una spettacolare parete di rocce multicolore . Si ritorna e ol- trepassa la passerella sul Sovara, quindi si svolta a sinistra fino ad incontrare la SP 45. A questo punto si prosegue lungo la strada fino all’altezza del Ponte delle Fate. In questo tratto di strada sarà possibile osservare una parte rocciosa con Brecce esplosive – Pillow lava – Diaspri Radiolaritici (Oxfordiano) . Imboccato il sentiero che risa- le sul lato sinistro della strada, si svolta decisamente a sinistra in salita e in breve si giunge in località Omo Mor- to sul sentiero CAI 104. Si procede a destra sul brecciato in direzione Carmine, attraversando un bel rimboschi- mento di conifere ad alto fusto e si raggiunge un’area attrezzata per il pic-nic e per fare rifornimento d’acqua (Col di Paiolo mt 505). Un paio di chilometri di confortevole tracciato portano al Carmine (mt 478), un convento di origine cinquecentesca ove la Madonna apparve ad una pastora. Da qui si imbocca il sentiero CAI 104B che rical- ca per un breve tratto la SP 45 fino all’incrocio con la strada comunale che viene da Tavernelle. Anche lungo que- sto tratto di strada sarà possibile osservare nelle pareti rocciose dapprima: il contatto Ofioliti-FMA è più avanti, poco prima di riprendere la strada che ci riporta sllo sbarramento della diga sul Sovara, in corrispondenza di un area di parcheggio : il contatto fra le serpentiniti e le brecce ofiolitiche (Gabbri-Basalti-Peridotiti- Serpentiniti-Calcari a calpionelle) .
PARTENZA: Palasport le Caselle ore 8,30
RIENTRO: nel pomeriggio
LUNGHEZZA PERCORSO: Km. 10 circa
DISLIVELLI : mt. 350 in salita e in discesa
TEMPO DI PERCORRENZA: circa 4 ore, escluso le soste didattiche e la sosta pranzo
DIFFICOLTA‘: “ E” (escursionistica).
EQUIPAGGIAMENTO: da trekking adeguato alla stagione + pranzo al sacco
Q U O T E D I P A R T E C I P A Z I O N E
Soci € 3,00 ; Non Soci € 7,00 comprendente la quota assicurativa
Il viaggio verrà effettuato con auto proprie
I S C R I Z I O N E
Apertura iscrizione: martedì 26 marzo 2013
Termine iscrizione: venerdì 19 aprile 2013
La Sezione CAI di Arezzo e i Direttori di gita declinano ogni responsabilità per danni a cose o persone deri- vanti da comportamenti imprudenti o inappropriati da parte dei partecipanti.
I Direttori di Gita: Commissione cultura –
Accompagnano: i geologi Paolo Landucci e Chiara Odette Di Mauro
Referente: Cuseri Sonia – ONC cell. 334 3873157 mail: ilrichiamodella- natura@yahoo.it
C O M E S I A R R I V A
Per raggiungere la zona, da Arezzo dirigendosi sulla S.R.71 per Bibbiena e intercettando poco dopo la S.P.43 Libbia a Tavernelle s’imbocca la strada comunale Bagnolo. Da Sansepolcro, si può raggiungere Anghiari e imboc- care la S.P.45 per Ponte alla Piera e dopo circa 4 km, si svolta a sinistra
per località Bagnolo.
Coordinate GPS del punto di partenza dell’escursione :
Latitudine: 43.566893
Longitudine: 12.019158