A differenza degli anni scorsi, il 2014 e’ stato l’anno dedicato alla montagna.
Ho approfittato per trascorrere parte delle vacanze estive nelle Dolomiti, patrimonio dell’UNESCO.
Una intera settimana , la seconda meta’ di Luglio, dal 19 al 26 a Selva di Val Gardena, gioiello di queste cime rocciose e non solo.
Rilassamento e riposo mentale alla grande.
Fin quando non si tocca con mano e non si entra dentro questi ambienti, non ci rendiamo conto della loro maestosita’ e grandezza.
Il Sasso Lungo e il Sasso Piatto circondati da simpatici rifugi, con nomi dedicati, p.es ” Rifugio Pertini ” ad uno dei nostri presidenti italiani piu’ rilevanti.
La tentazione sarebbe stata quella di rimanervi a lungo per prendere il sole e godere degli splendidi panorami.
Da un lato le imponenti rocce, da paragonare ad un ambiente lunare, dall’ altro distese di prati, alpeggi e qua e la’ masi da sembrare, visti da alta quota, pitture naif.
Tutta la Val Gardena e’ un giardino a cielo aperto.
Lungo i sentieri ho visto stelle alpine e gran parte della flora dolomitica.
Non e’ possibile toccare alcun fiore, per il rispetto dell’ ambiente e di tutto il ciclo botanico, ma il ricordo di aver fotografato questa immensita’ di colori e’ stato suggestivo.
Qui e’ tutto perfetto, ordinato, pulito, sembra quasi costruito.
Ho avuto un’ impressione totalmente diversa il fine settimana 9 e 10 Agosto, quando sono ritornata in montagna questa volta nel comprensorio del Civetta, già visitato in inverno con il manto di neve.
Una breve vacanza spartana, con permanenza al rifugio Tissi, adattamento diverso, i sentieri percorsi, piu’ naturali, ambienti selvaggi, incontaminati.
In estate si vedono piu’ realta’ a confronto, le diversita’ della conformazione del territorio.
Nella zona del Civetta il turismo, non fa da padrone.
Apparentemente sembra una zona abbandonata a se stessa, devo dire di aver attinto da questi luoghi un gran senso di pace e di rilassamento.
Poter ascoltare il silenzio e’ per me una grande fonte di rigenerazione, per il fisico e la mente. L a montagna e’ tutto cio’.
E’ fatica fisica, e mettendo da parte i piccoli imprevisti spiacevoli, e’ stata di aiuto per misurarsi e conoscersi.
Osservando le due zone dolomitiche, potrei paragonarle all’ isola di Sardegna e di Corsica, per quanto vicine tra loro, ma differenti per formazione e sfruttamento.
Dalida Roncucci