La Riserva Naturale delle Cornate di Gerfalco e Fosini è situata ad ovest del paese di Chiusdino, ed è uno dei pochi comprensori a carattere montano della Toscana meridionale, a cavallo delle provincie di Siena e Grosseto. Comprende il rilievo calcareo delle Cornate (m.1060) e il vicino Poggio Mutti (m.808). Le rocce calcaree della zona,oltre ad aver creato singolari rupi che in tanti punti precipitano con pareti verticali, hanno dato vita anche ad una prateria arida d’altitudine che nasconde vere e proprie rarità botaniche. Tra queste spicca la Viola etrusca (che cresce solo qui e sulle pendici dell’Amiata), l’Hypericum coris, cespuglio tipicamente montano, e la bellissima Fritillaria tenella, una rara liliacea dal curioso fiore a scacchiera.
Tutta l’area presenta inoltre una combinazione di caratteristiche favorevoli alla presenza del Falco pellegrino e del Falco lanario: accanto a luoghi rocciosi, adatti per la nidificazione, sono infatti presenti vaste aree aperte, perfette come territorio di caccia.
La riserva si trova all’interno delle Colline Metallifere, territorio nel quale l’attività mineraria si è sviluppata in un ampio intervallo temporale, dall’epoca etrusca al medioevo,fino al XIX secolo .Il momento più fiorente fu sicuramente l’epoca medioevale, quando l’estrazione di metalli come l’argento, il rame e il piombo erano necessari per coniare le monete, mentre Massa Marittima si chiamava Massa Metallorum e promulgava il Codice Minerario, uno dei primi al mondo per completezza e innovazione.
Alla fine del XX secolo le colline sono tornate ad essere soltanto un grande comprensorio naturale, ma le miniere rimangono a testimoniare la loro storica importanza per questo territorio. Adesso la vera risorsa è la geotermia: le origini vulcaniche del territorio, infatti ,hanno creato grandi bacini sotterranei di gas naturale,che viene sfruttato per la produzione di energia geotermica utilizzata anche come risorsa termale fin dall’epoca etrusca, per usi diretti (serre e riscaldamento civile), e per la produzione di energia elettrica, in quantità sufficiente ai consumi di circa 50.000 famiglie.
L’escursione inizia da Gerfalco; l’origine del nome (dal tedesco medioevale ger-falke, portatore di falco) fa ritenere che popolazioni germaniche avessero preso a sfruttare le miniere di argento e gli avessero dato il nome. Per questo motivo fu a lungo conteso fra i vescovi di Volterra, le famiglie dei Pannocchieschi e degli Aldobrandeschi ,e si dotò di cinta muraria e cisterna per l’acqua per resistere ai numerosi e cruenti assedi. Dalla metà del XVI secolo venne inglobato nel Granducato di Toscana, ma si autogovernò fino al 1778. Dell’antico centro storico si sono conservate le mura,con la Porta senese e la torre in pietra concia, la chiesa di S.Biagio , in alto, e la chiesa della Misericordia, anch’esse d’impianto medioevale, ma ristrutturate nel rinascimento, e la chiesa di S.Agostino, appena fuori dalle mura, con annesso convento.
PROGRAMMA:
PARTENZA: da Piazza Giotto ore 6,50 e da Piazza Guido Monaco ore 7,00
ARRIVO a Gerfalco e inizio escursione ore 9,30 circa.
Dal paese (m.774)si prende una strada asfaltata che diviene presto sterrata e sale dolcemente fra prati adibiti a pascolo,con splendidi scorci sull’aspra dorsale delle Cornate. Arrivati alla Cappella dell’Avveduta si inizia a scendere e, in breve, si è ai ruderi delle Case Romano, edifici connessi alle cave circostanti. Queste cave sono particolarmente importanti perché il rosso ammonitico che vi si estraeva, una varietà di marmo caratteristica per il suo colore rosa, fu usata per il meraviglioso pavimento ad intarsio del Duomo di Siena. Qui troviamo una pista che sale tra querce e grossi blocchi di pietra, diventa sentiero e transita sull’orlo di una cava, per poi entrare nel bosco di conifere e latifoglie verso il crinale. Superato un bosco di pini si arriva con un ripido strappo al punto più alto della dorsale (m.1060): da qui, nelle giornate limpide (speriamo di avere fortuna!) il panorama è magnifico, spaziando a S/E da Massa Marittima alla costa tirrenica del Golfo di Follonica e dall’isola d’Elba all’Argentario con tutte le isole dell’Arcipelago, mentre a N/E si arriva a vedere Siena e i monti del Chianti. Si prosegue sulla cresta che, poco dopo, diviene brulla mostrando il suo lato più selvaggio e affascinante, poi si torna indietro fino all’intersezione con il sentiero n. 11, che conduce a Poggio Ritrovoli (m.1014), dalla cui cima potremo ammirare il lussureggiante Bosco delle Carline, posto a nord-est del rilievo, che si allunga con un suo ultimo lembo fin sulla vetta. Il bosco è formato da alberi di recente impianto come il pino nero, il pino marittimo, il pino domestico, il pino d’Aleppo e l’abete bianco. Da questo punto, alternando tratti di sentiero e di strada bianca, giungeremo al nucleo di storici edifici agricoli delle Lame e da questi ritorneremo a Gerfalco. Dopo una breve visita al paese e una sosta al locale Centro Visite della Riserva Naturale prenderemo la via del ritorno.
RITORNO: previsto ad Arezzo per le ore 19,30 circa.
DIFFICOLTA’: E DISLIVELLO: m. 500 ca. in salita e discesa
LUNGHEZZA PERCORSO: km. 15 circa
TEMPO DI PERCORRENZA: circa 5 ore, soste escluse.
ATTREZZATURA: pranzo al sacco, scarponi o scarponcini da trekking, abbigliamento idoneo alla stagione con capi antipioggia. Raccomandati i bastoncini da trekking.
QUOTA DI PARTECIPAZIONE: € 22,00 (soci giovani € 19,00)
Non saranno accettate iscrizioni non accompagnate dal versamento della quota.
ISCRIZIONI: sono aperte da giovedì 26 marzo a giovedì 9 aprile presso la Sezione.
LA SEZIONE CAI di AREZZO e i Direttori di gita declinano ogni responsabilità per danni a cose o a persone che dovessero derivare da comportamenti imprudenti o inappropriati da parte dei partecipanti.
DIRETTORI DI GITA: Pietro Paggetti (A.E.), cell. 328 4151654 – Francesco Fracassi, cell. 349 7162617 – Federico Bartolucci, cell. 339 3768725