Atmosfera, silenzi, energia, luce, arte, storia. In sei parole c’è il Tour del Mont Fallère, un piccolo grande viaggio nel cuore della Valle d’Aosta lungo una rotta ignorata dai grandi flussi escursionistici in cerca di grandi montagne e profonde emozioni alpine. Il Mont Fallère non è il Cervino o il Monte Bianco ma quando il Creatore ha disegnato le montagne della Valle d’Aosta ha deciso che questo fosse il balcone privilegiato che raggiungesse con un colpo d’occhio i giganti alpini, una piramide naturale che taglia nuvole, albe e tramonti.
Il Tour è un percorso ad anello che parte e ritorna al villaggio di Etroubles, nella valle del Gran San Bernardo. Di difficoltà escursionistica, appare piuttosto vario e particolarmente ricco dal punto di vista naturalistico e paesaggistico; dal Col Fènetre, punto di maggiore elevazione, la vista si perde abbracciando i giganti delle Alpi: dal Monte Bianco al Monte Rosa e al Cervino fino al Gran Paradiso; mentre, per la maggior parte del percorso, svetta la Grivola, che, col suo candido manto, guadagna il titolo di vera regina del Tour e il Cervino, montagna simbolo nel mondo.
PROGRAMMA
Venerdì 25 Agosto
Partenza ore 6.00 dal Parcheggio Le Caselle con mezzi propri.
Via autostrada si raggiunge Aosta e quindi in breve Etroubles (m. 1270), dove inizia il percorso escursionistico.
La prima tappa si snoda principalmente sul versante destro orografico della valle del Gran San Bernardo, attraverso una grande abetaia, per salire alla Comba d’Ars e alla valle del torrente Buthier con maestose vedute su Grand Combin, Dent d’Herens e sulla Valpelline. Si prende una strada carrozzabile che si addentra in un bosco di abeti rossi e larici, poi, oltrepassato un torrente, si cammina in piano fino a incontrare un sentiero in salita (5A). Volgendo lo sguardo alle proprie spalle la vista si apre sulla Becca di Viou, la Dent d’Herens e, salendo ancora, sul vallone di Menouve. Si incrocia poi una strada poderale e la si segue in leggera discesa fino al ponte sul torrente d’Ars (splendida è da qui la vista sul Mont Velan, 3734 m.), oltre il quale si svolta su un ampio sentiero che sale deciso fino al termine del bosco. Usciti dal bosco, in vista dell’Alpeggio d’Ars, si prende la poderale del Ru Collet per raggiungere facilmente il Rifugio Chaligne (m. 1936).
Difficoltà: E
Dislivello: in salita 710 m., in discesa 120 m.
Tempo di percorrenza: 4 ore
Sabato 26 Agosto
La seconda tappa si snoda attraverso uno spettacolare paesaggio alpino, sempre in quota, con grandi vedute su Gran Paradiso, Grivola e Monte Emilius. Punti di grande interesse sono la Pointe de Chaligne e il lago Fallère.
Dal Rifugio Chaligne, costeggiato il piccolo laghetto con le trote, si seguono le indicazioni (segnavia n.3) per la Costa Tardiva, percorrendo il sentiero che sale dolcemente nel bosco fino alla Tsa de Chaligne e raggiungendo quindi una radura segnata da una croce tra rododendri e ginepri (m. 2145). Da qui il sentiero riprende a salire in maniera più decisa verso la Costa Tardiva, sul crinale a cavallo tra la valle del torrente Buthier e la Comba d’Ars. Giunti al Passo Tardiva (2411 m.) comincia la breve salita verso la Punta Chaligne (2608 m.), con due grandi croci, da cui si può godere un superbo panorama sulle valli del Gran Paradiso, le montagne di Aosta, la Valpelline e la valle del Gran San Bernardo. Senza difficoltà si scende al Col de Metz e si cammina poi in discesa verso l’Alpe Chezere di sotto, dove il sentiero si innesta su una strada poderale. L’itinerario prosegue quindi sul sentiero n.8a che, attraverso una valletta, risale verso il Lac Fallère (2416 m.). Da qui si prosegue, prima in salita, poi a mezzacosta e infine in discesa fino al Lago delle Rane, dal quale si perviene facilmente al Rifugio Mont Fallère (m. 2385), situato in magnifica posizione panoramica tra il Col Fenetre e gli altopiani di Vetan.
Difficoltà: E
Dislivello: in salita 910 m., in discesa 480 m.
Tempo di percorrenza: 5 ore
Domenica 27 Agosto
Tappa che attraversa il Col Fenetre e lo spettacolare panorama che volge le spalle alla Valle d’Aosta e al Gran Paradiso per affacciarsi verso la catena del Monte Bianco e la valle del Gran San Bernardo.
Si parte seguendo la carrareccia che in piano raggiunge l’alpeggio di Les Crottes, dove si imbocca il sentiero che inizia a guadagnare subito quota risalendo il corso del rio Verrogne. Raggiunto un pianoro con una torbiera il sentiero prende poi a salire per ampi zig zag fino a raggiungere il Col Fenetre (2729 m.); da qui una breve deviazione, consigliata, porta al Monte Vertosan (2821 m.), che si raggiunge camminando tra roccette su un tracciato che non presenta particolari difficoltà. Tornati indietro, si raggiunge in breve il Colle di Vertosan (2689 m.); stupenda da qui la vista sul vallone di Vertosan e su quello di Flassin, nonché su tutta la catena del Monte Bianco, sull’alta valle del Gran San Bernardo, sul Grand Combin, sul Velan, la Dent d’Herens e il Cervino. Da qui adesso inizia la ripida discesa con un sentiero panoramico che richiede però attenzione: il primo tratto è una serpentina piuttosto tortuosa e in alcuni tratti leggermente esposta fino alla quota di 2500 m., oltre la quale il percorso diventa più dolce e per prati fino alla Tsa de Flassin (2258 m.). Dall’alpeggio una strada poderale digrada nel lungo vallone fino ad immergersi nuovamente nel bosco e a raggiungere il campeggio Pineta di Flassin da dove, seguendo un bel percorso-vita, si arriva al punto di partenza di Etroubles.
Difficoltà: E (EE nel tratto in discesa dal Col de Fenetre).
Dislivello: in salita 460 m., in discesa 1550 m.
Tempo di percorrenza: 5.30 ore
Equipaggiamento: quanto necessario per un trekking di tre giorni, considerando la quota, la stagione e ovviamente anche il fatto che in alta montagna il tempo può cambiare (e peggiorare) velocemente.
Obbligatorio il sacco lenzuolo per pernottare nei rifugi e consigliabili i bastoncini da trekking; portare snack o spuntini per i pranzi dei tre giorni (qualcosa eventualmente potrà essere comprato nei rifugi).
N.B. L’intero percorso consta di una lunghezza di circa 35 km. e di un dislivello complessivo, in salita e in discesa, superiore a 2000 m. ; non presenta particolari difficoltà tecniche, ma considerando quanto detto sopra e il fatto che si svolge per la maggior parte al di sopra dei 2000 m. di quota, un buon allenamento (e l’attitudine a camminare con lo zaino in spalla) è il minimo requisito richiesto.
Quota di partecipazione: € 130,00 comprendenti la mezza pensione (+ tassa di soggiorno) ai rifugi, bevande escluse.
A questa dovranno essere aggiunte le spese di viaggio da suddividere tra i partecipanti, quantificabili indicativamen-
te in € 60/65 a testa, da regolarsi durante il viaggio.
Iscrizioni: sono aperte in Sezione a partire da martedì 27 giugno e fino al termine improrogabile (stante la necessità di confermare le presenze ai rifugi) di giovedì 20 luglio.
Le iscrizioni dovranno essere obbligatoriamente accompagnate dal versamento di una caparra di € 70,00, in mancanza della quale non saranno considerate effettive.
All’atto dell’iscrizione si è pregati di indicare l’eventuale disponibilità della propria auto per il viaggio.
Il saldo della quota dovrà essere versato entro e non oltre martedì 9 agosto.
La gita si effettuerà con un minimo di 12 e un massimo di 15 partecipanti.
Direttore di gita: ASE Francesco Fracassi (tel. 349.7162617, pref. ore serali)
La Sezione CAI di Arezzo e il Direttore di Gita non assumono alcuna responsabilità per danni a persone e/o cose comunque riconducibili a comportamenti imprudenti o inappropriati da parte dei partecipanti.