Escursione di due giorni nel gruppo dolomitico della Civetta e della Moiazza: traversata della Val Civetta e del versante sud-ovest del gruppo della Moiazza con partenza da Pala Favera nell’alta val di Zoldo, pernottamento al rifugio Tissi e arrivo al passo Duran.
Perché la chiamano Civetta? Il perché forse per nessuno è chiaro, ci saranno tante idee o credenze popolari, ma per una volta tralasciamo il livello prettamente storico e diamo una risposta sentimentale, risponderemo con le parole di un grande alpinista, Emilio Comici: “Perché Civetta?… Perché la incanta…”. Il Gruppo della Civetta e della Moiazza è posto tra la Val Cordevole (Agordino) e la Val Maè (Zoldano), la sua ossatura principale è orientata in direzione nord – sud, formando una compatta bastionata rocciosa da cui si ripartono varie creste e diramazioni. Dall’alto queste diramazioni creano una forma simile a una forca, con le tre punte rivolte verso sud. Dal punto di vista geologico, la zona è caratterizzata da un massiccio di dolomia principale dell’età di 210 – 223 milioni di anni, che poggia su strati di arenaria e di scogliere ladiniche. La bastionata rocciosa nord – ovest che si estende dalla Torre Coldai alla Torre Venezia, è stata definita la Parete delle Pareti. È lunga 7 Km con altezze superiori a mille metri e degrada progressivamente su entrambi i lati, con la cima principale che tocca i 3220 m., giustificando così il paragone frequente con la facciata di una cattedrale. Su questa parete nacque il sesto grado con la via aperta da E. Solleder e G. Lettenbauer nel 1925 (la ripetizione della via è facoltativa). Il sottogruppo della Moiazza si protende verso sud a partire dalla Forcella delle Sasse (2476m.) fino al Sass del Duran (2578m.) formando una sorta di punto interrogativo rovesciato.
Descrizione dell’itinerario
Primo giorno:
Da Pala Favera (1507m.) si può salire verso casera Pioda (1816m.) per una strada forestale (s. 564) che attraversa boschi di larici di fronte alle pareti del Pelmo, la cui vista ci accompagna fino al rifugio Sonino. Presso casera Pioda esiste un punto di ristoro con un abbeveratoio-fontana. Conviene però prendere presso il rifugio Pala Favera, la seggiovia Pioda (5 euro) che porta sul Col Marin e da lì per una breve discesa si arriva a casera Pioda risparmiando un’ora di cammino.
Salendo per una mulattiera (s. 556) che si restringe più in alto, si arriva al rifugio Sonino al Coldai (2132m.) sotto le pareti della Civetta dove si può fare la sosta per il pranzo al sacco. Dal rifugio con 15 minuti di cammino si giunge alla forcella Coldai (2191m.) sopra il laghetto omonimo, da cui si può vedere un bel panorama sulle dolomiti occidentali: Marmolada, Sella, Sassolungo. La breve ma ripida discesa dalla forcella al laghetto (2143m.) presenta qualche lieve difficoltà che si può superare appoggiandosi alle rocce con le mani.
Il sentiero (s.560) prosegue tra i prati che circondano il laghetto e un tratto che attraversa un ghiaione fino alla forcella di Col Negro (2203m.), da cui si vede sulla sinistra l’imponente parete nord-ovest della Civetta con la sagoma delle rocce che le ha dato probabilmente il nome, e sulla destra il verdeggiante Col Rean e il rifugio Tissi quasi alla sua sommità. Il sentiero perde quota (evitare quello che appare più vicino alla parete, per le scariche di sassi) e occorre fare un ultimo strappo di 230m. per arrivare al Tissi (2250m.) deviando sulla destra all’altezza della forcella di Col Rean (s. 563).
Il rifugio si trova all’altezza giusta per vedere la parete della Civetta nelle migliori condizioni. Dalla sommità del Col Rean (2281m.) poco distante, si può vedere uno straordinario panorama che va dalle dolomiti occidentali a quelle ampezzane, mentre al di sotto di oltre 1000m. appare il lago di Alleghe.
Cena, pernottamento e prima colazione al rifugio (la mezza pensione non comprende bevande a cena). È necessario il sacco lenzuolo che può essere acquistato al rifugio al prezzo di 6 euro.
Dislivelli: salita 660m. con l’uso della seggiovia, discesa 280m.
Tempo di percorrenza: 4 e 1/2 al netto delle soste.
Secondo giorno:
Partenza dal rifugio Tissi entro le ore 8, si ritorna verso la forcella di Col Rean e si scende per una ampio tratto (s. 560) sulla destra di fronte alle torri della Civetta fino alla verde conca del Pian di Pelsa, dove si possono trovare animali al pascolo, per giungere infine al rifugio Vazzoler (1714m.). La traversata della Val Civetta di fronte alla bastionata rocciosa è generalmente considerata una delle camminate più belle del mondo.
Dal Vazzoler, posto di fronte alla Val dei Cantoni tra la Torre Venezia e la Torre Trieste, è possibile vedere sullo sfondo le Cime De Gasperi e della Busazza insieme ad altre a est, le vette del gruppo della Moiazza a sud-est, le Pale di S. Lucano e l’Agner a ovest. Nei pressi esiste un giardino botanico.
Il Vazzoler è il punto di partenza della traversata verso il passo Duran, che inizia dalla strada forestale (s. 555) che scende per il Pian delle Taie fino all’imbocco del sentiero 554 alla sinistra del secondo tornante (1430m.). Il sentiero risale verso la Forcella del Camp (1933m.), dove è previsto il pranzo al sacco, con qualche saliscendi sotto la balconata rocciosa delle Nevere, attraverso delle mughete e qualche ghiaione senza presentare difficoltà, ma sassoso e pieno di radici. Quindi, sotto i bastioni sud della Moiazza, conduce al rifugio Carestiato (1834m.). Da lì una strada forestale prima e un comodo sentiero poi (s. 549), di fronte al gruppo dolomitico del S. Sebastiano e Tamer porta al passo Duran (1601m.) dove si trovano un paio di rifugi e il pullman che ci attende.
Dislivelli: salita 670m., discesa 1290m.
Tempo di percorrenza: 6,30 ore al netto delle soste.
Lunghezza complessiva di tutta l’escursione 20Km. circa.
DIFFICOLTÀ: E., è opportuno un buon allenamento perché nel complesso l’escursione è faticosa.
Dal rifugio Vazzoler è possibile, in caso di maltempo, scendere a valle proseguendo per la strada forestale (s. 555) fino alla capanna Trieste (1135m.). Da lì una strada carrozzabile lungo la Val Corpassa conduce in 4 Km. circa a Listolade (680m.) nell’Agordino, dove può passare il pullman a recuperarci
EQUIPAGGIAMENTO: si richiede un abbigliamento da escursione che preveda nei due giorni la possibilità di pioggia e di abbassamento della temperatura, tenendo conto che l’escursione si svolge prevalentemente sui 2000m.
È necessario il pranzo al sacco per due pasti. Eventualmente si possono acquistare dei panini presso i rifugi che incontriamo. Il primo giorno è possibile fare rifornimento di acqua presso la casera Pioda, mentre per il secondo occorre tener presente che l’acqua del rifugio Tissi è di ghiacciaio e quindi è preferibile acquistarne una bottiglietta di minerale al rifugio se non si ha la scorta. La cena del secondo giorno può essere fatta in autogrill sulla strada di ritorno.
CARTOGRAFIA: F. 015 Marmolada – Pelmo – Civetta – Moiazza, ed. Tabacco, scala 1: 25.000.
PARTENZA: sabato 9, da piazza Giotto ore 5, piazza G. Monaco 5,10 palasport Le Caselle 5,15. Durata del viaggio sulle 6 ore con una sosta intermedia, fino a Pala Favera nell’alta Val di Zoldo. Il ritorno è previsto per le ore 22,30 circa di domenica 10.
QUOTA di partecipazione soci CAI: 114 euro. La quota comprende il costo del viaggio A/R in pullman e il rifugio in mezza pensione. Il pernottamento è in camere da 5 – 6 – 8 posti letto, in camerette da 4 posti letto è richiesto un supplemento di 2 euro.
ISCRIZIONI: presso la sede CAI da martedì 24 giugno, fino a venerdì 1 agosto. L’iscrizione dovrà essere accompagnata da una caparra di 50 euro, il resto della quota dovrà essere versato entro il 1 agosto. Ogni iscritto è pregato di lasciare un recapito telefonico. Numero minimo di partecipanti 15.
Direttore di gita: Giuseppe Barbini (cell. 349.6032740)
La sezione e il capogita non assumono alcuna responsabilità per eventuali danni a cose o persone comunque riconducibili a comportamenti di insubordinazione o negligenza da parte dei partecipanti all’escursione.