ITINERARIO: Arezzo – Parco Regionale Storico del Monte Sole (BO)
Nel nostro itinerario ci accompagneranno nuovamente alcuni amici del Cai di Bologna.
Dopo la partenza da Gardeletta com. di Marzabotto, ci incammineremo verso alcuni tratti più significativi del percorso del Memoriale, per incontrare l'oratorio di Cerpiano, la chiesa di Casaglia, la cima di Monte Sole, i ruderi dell'abitato di Caprara, il cimitero e i resti della chiesa di S. Martino, il Centro Visite del Poggiolo. Volendo potremo salire anche sulla vetta Monte Caprara dove sono state ristrutturate di recente alcune trincee. E' un itinerario davvero suggestivo, che permette di osservare angoli della natura di straordinaria bellezza, che coinvolgono emotivamente, al pari del ricordo di quanto accaduto su queste montagne verso la fine della seconda guerra mondiale.
Nel pomeriggio un superstite alla strage ci racconterà quei momenti storici.
Terminata la gita, contattando preventivamente il suddetto Centro Visite, sarà possibile fare una merenda a base di crescentine.
Il Parco Sorico di Monte Sole, che si estende per circa 6.300 ettari, compreso nel territorio dei comuni di Marzabotto, Monzuno e Grizzana Morandi, in provincia di Bologna, ricopre quasi interamente l'area coinvolta nell'eccidio di Monte Sole. E' più noto come strage di Marzabotto, dal maggiore dei comuni colpiti, quando la violenza nazifascista portò in queste terre e in quel periodo la morte di inermi civili, anziani, donne e bambini.
Proprio per mantenere viva la memoria di questa storia drammatica, delle vicende della Brigata Partigiana Stella Rossa, delle distruzioni apportate dalla guerra, nel 1989, con la L.R. 19 è stata istituita questa Area Protetta, il cui principale obbiettivo, oltre alla tutela e valorizzazione del patrimonio ambientale, è la diffusione di una cultura di pace rivolta soprattutto alle giovani generazioni.
L'eccidio:
L’interesse dei tedeschi per l’altopiano di Monte Sole cresce in proporzione all’avanzata degli Alleati. Fino all’agosto (ovvero sostanzialmente fino alla liberazione di Firenze) il nemico si trova ancora in una zona relativamente lontana, ma dopo lo sfondamento delle difese lungo l’Appennino tosco-emiliano, nell’agosto-settembre 1944, il controllo del crinale Setta-Reno diviene di vitale importanza per l’esercito tedesco: l’area di Monte Sole è infatti l’ultimo ostacolo naturale prima di Bologna e la prospettiva peggiore per i tedeschi è di rimanere imprigionati in un duplice attacco partigiano e alleato. In questo mutato contesto strategico, per preparare la difesa e un’eventuale ritirata, i tedeschi hanno bisogno di eliminare qualsiasi ostacolo all’esercizio della loro autorità. La soluzione più drastica e brutale viene adottata: spazzare via da Monte Sole ogni forma di resistenza, eliminare definitivamente le condizioni per la sopravvivenza della Stella Rossa facendo tabula rasa di uomini e cose.
L’operazione contro la Stella Rossa, di cui è responsabile il maggiore delle SS Walter Reder, scatta all’alba del 29 settembre 1944, quando reparti delle SS e della Wehrmacht, danno inizio ad un violento rastrellamento accompagnato da eccidi, razzie e incendi. I tedeschi impiegano almeno 1500 uomini armati di mitra, mortai, lanciafiamme, cannoni; i partigiani in quel momento sono circa 500 e dispongono di un equipaggiamento del tutto inferiore a quello tedesco, da tempo non ricevono più aiuti dagli Alleati e non dispongono di armi pesanti.
La Stella Rossa, accerchiata, tenta di respingere il nemico con cui si scontra a Cadotto, ai piedi di Monte Sole e Monte Caprara, su Monte Salvaro e in altre località, ma la differenza fra le forze in campo è tale che lo scontro è insostenibile. Nei vari assalti perdono la vita numerosi partigiani fra cui lo stesso comandante Mario Musolesi. La morte di Musolesi, la violenza con cui i tedeschi si scagliano contro tutto e contro tutti, la sproporzione di mezzi, determinano l' sbandamento della Stella Rossa e il suo successivo scioglimento: gruppi di partigiani passano il fronte e si uniscono agli Alleati oppure raggiungono altre formazioni partigiane; non mancano definitivi abbandoni della lotta armata.
Anche i civili vengono colti di sorpresa. Alle prime avvisaglie del rastrellamento gli uomini abili si rifugiano nei boschi, per non correre il rischio di essere uccisi o catturati per i lavori forzati. Gli altri abitanti di Monte Sole che nutrono l’errata speranza che contro donne, vecchi e bambini i tedeschi non infieriranno, si raccolgono invece nei luoghi apparentemente più sicuri: le chiese, i rifugi antiaerei, le stesse abitazioni. Il rastrellamento si rivela di una brutalità che va oltre ogni aspettativa: fra il 29 settembre e il 5 ottobre 1944 vengono massacrate 770 persone, nei modi più violenti e brutali, nelle case, nei luoghi di culto, nei rifugi, in decine e decine di località. Diverse testimonianze raccontano della presenza di fascisti insieme ai tedeschi. Le uccisioni continuano anche dopo quei giorni infernali e alla fine della guerra i comuni di Marzabotto, Monzuno e Grizzana contano 955 uccisi per mano dei nazifascisti. Di questi 216 sono i bambini, 316 le donne, 142 gli anziani, cinque i sacerdoti. A questo tragico bilancio di morte vanno sommati anche i caduti per cause varie di guerra, 721 nei tre comuni. Sono uomini, donne e fanciulli morti nei bombardamenti, al fronte, nei campi di prigionia, per malattie legate allo stato di guerra e per lo scoppio di mine che continuano a seminare morte persino dopo la cessazione del conflitto.
Interessanti e vari sono i percorsi tematici che si sviluppano nel Parco, fra i quali l'itinerario etrusco durante il quale importanti rinvenimenti hanno testimoniato la presenza della civiltà etrusca, ma anche quella villanoviana, gallica e romana e l'itinerario Morandiano dove osservando l'ambiente che ci circonda si può ritrovare lo sguardo di Giorgio Morandi, il grande artista pittore e incisore bolognese che dipinse molti dei luoghi toccati dal percorso medesimo.
Eventuale piccole variazioni potranno essere apportate in loco.
– Partenza ore 6,20 da P.zza G. Monaco, ore 6,30 da Bar Giotto, rientro ore 19-20
– Lunghezza totale percorso Km 15 circa tempo di percorrenza circa 7,00 ore circa compresa sosta per il pranzo.
– Grado di difficoltà E.
– Dislivello in salita 450 circa – dislivello in discesa 500 circa.
– Quota di partecipazione: soci adulti Euro 16,00 soci giovani Euro 13,00 non soci adulti Euro 23,00, non soci giovani Euro 20,00
– Pranzo al sacco, in luogo da stabilire, previsto intorno alle 13
– In particolare dovranno essere indossate scarpe da trekking ed abbigliamento adeguati alla giornata (mantella antipioggia ecc.)
– Le iscrizioni si aprono il giovedì 19 aprile 2012
P.S. Posti autobus disponibili n. 47. La gita avrà luogo solo se verrà raggiunto un numero pari a 40 partecipanti entro il giovedì precedente, a meno che le persone già iscritte non provvedano a conguagliare il costo non ancora coperto (v. Regolamento – Programmi e circolari).
N.B. Il Direttore di gita e la Sezione sono esonerati da qualsiasi responsabilità per eventi e comportamenti derivanti da imprudenza, imperizia e negligenza di ogni singolo partecipante durante lo svolgimento dell'escursione.
Direttore di gita: Isaldo Rossi
tel. 329/4278533