Per questo inizio anno avevamo programmato la consueta gita “lunga” dell’Epifania. Meta individuata dalla Commissione Sci fondo escursionismo la Val Zoldana, Dolomiti bellunesi, dominata dai maestosi Monti Civetta e Pelmo. Un bel gruppo di quasi 40 partecipanti, nonostante alcune defezioni dell’ultimo minuto, quasi totalmente composto da soci della sezione di Arezzo, fra i quali diversi bambini e giovani, di buon auspicio per il futuro.
Abbiamo occupato quasi completamente l’Albergo Edelweiss, piccola ma confortevole struttura a conduzione familiare, situato a Mareson di Zoldo Alto a quota 1330 s.l.m.. I titolari, Claudia e Nazario, ci hanno fatto sentire di casa e dato il meglio con la loro cucina casalinga. Il meteo non proprio favorevole ha provato ad influenzare negativamente i 4 giorni sulla neve ma siamo comunque riusciti a svolgere un bel programma.
Nei pressi di Zoldo esistono tre centri di fondo, ampia possibilità di sci escursionismo e percorsi per racchette da neve, oltre al comprensorio di discesa ski civetta. Due pecche da segnalare sono la scarsa manutenzione delle strade in presenza di abbondanti nevicate e la mancanza di collegamenti skibus fra Zoldo e il vicino centro di fondo di Palafavera.
Arrivati il 2 Gennaio di primo pomeriggio abbiamo approfittato del tempo a disposizione per il noleggio dell’attrezzatura e prendere le prime informazioni logistiche e sulle piste, anche perché la Val Zoldana, almeno in versione invernale, era nuova per tutti noi. Il 3 Gennaio, con meteo favorevole, ci siamo diretti verso lo splendido centro di fondo di Peronaz, situato pochi chilometri oltre Forcella Staulanza in direzione di Selva di Cadore. Dal punto di partenza delle piste il Rifugio Aquileia (m. 1580s.l.m.), dove era stata allestita una gigantesca Befana, ci siamo divisi in vari gruppi con i bambini subito in grande attività. Molto movimentata e divertente la pista rossa che dal Rifugio Aquileia si dipana sulla sinistra in direzione Pescol.
I successivi due giorni sono stati caratterizzati da un tempo inclemente caratterizzato da neve mista a pioggia fino a quote abbastanza elevate. Siamo comunque riusciti a calzare scarponi e sci.
La mattina del 4 Gennaio ci siamo diretti al Centro Fondo Palafavera (m. 1550 slm). Visto il maltempo, con previsioni in peggioramento per il pomeriggio, avevamo deciso di limitare l’attività alla mattinata, durante la quale abbiamo comunque percorso gran parte delle piste, non certo affollate. Zuppi abbiamo cercato rifugio nel bar-ristorante intorno ad un grande e provvidenziale focolare. La nevicata della mattina aveva imbiancato la strada e il rientro all’albergo in pullman è stato decisamente avventuroso .
Anche il 5 Gennaio il tempo non prometteva niente di buono ed è stata presa la decisione di lasciare a riposo autista e pullman per privilegiare i percorsi che partono dal paese di Mareson, mentre altri hanno preferito fare turismo nelle vicine località. Non potevamo però lasciare inutilizzata la nostra attrezzatura da sci escursionismo. La partenza dei percorsi che avevamo individuato sulla carta erano ad alcuni chilometri dall’albergo e abbiamo dovuto modificare il programma e studiare la possibilità di partire con gli sci direttamente da Mareson. La cartina segnalava un percorso per ciaspole che collegava Mareson con Pian del Crep (m. 1750 slm) punto di arrivo di alcuni impianti di risalita. La traccia sulla carta sembrava corrispondere con quanto osservato sul campo da Federico in un breve sopralluogo della sera prima, durante il quale aveva individuato l’inizio di un sentiero.
Poco prima della partenza la pioggia mista a neve si è trasformata in neve, il che ha definitivamente convinto otto di noi, a provare il percorso. Abbiamo montato le pelli nel garage dell’albergo e calzato gli sci in paese. Abbiamo percorso una splendida foresta di abeti e larici per circa un’ora e mezzo con un dislivello di 250 m. Il percorso, in costante ascesa e con abbondante neve fresca, ha impegnato non poco l’apripista di turno che aveva il compito di fare la traccia. Il sentiero, non molto ben segnato, era comunque evidente e non abbiamo trovato alcuna difficoltà a raggiungere la prima meta, il Rifugio Cristelin (m. 1620 slm). Ancora una volta bagnati abbiamo approfittato della stufa per asciugare guanti e cappelli, mentre consumavamo un breve pasto.
Dal Rifugio Cristelin abbiamo seguito un traccia nel bosco , molto ripida, a lato di una seggiovia che ci ha condotto alla meta finale, Pian del Crep. La sosta è durata giusto il tempo di scattare due foto, in quanto la fitta nevicata e la scarsa visibilità consigliavano una rapida ridiscesa. Due di noi hanno preferito ritornare a valle attraverso la pista di discesa blu, mentre gli altri hanno ripercorso il tragitto dell’andata. La prima parte si è rivelata abbastanza complicata, data la pendenza e la traccia stretta in mezzo al bosco.
La seconda parte invece, con il sentiero più ampio, ha permesso un rapido rientro all’albergo. Tutti stanchi, bagnati ma soddisfatti. La sera giochi vari in attesa della Befana e pronti all’ultima mattinata di sci, e finalmente con previsioni di bel tempo.
In effetti la mattina del 6 Gennaio ci siamo svegliati con un bel cielo terso e con la vista le splendide cime dolomitiche che ci circondavano, ultime tre ore al Centro di fondo di Palafavera questa volta decisamente affollato e ben battuto, per gli ultimi giri di pista a chiusura della vacanza.
Bilancio quindi positivo ad eccezione di un infortunio, che speriamo possa risolversi in breve tempo, e qualche temporanea indisposizione.
– Paolo Bini Carrara
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