Dopo le elezioni del nuovo consiglio direttivo del CAI (Club Alpino italiano) di Arezzo, tenutesi nel dicembre scorso, incontriamo il nuovo presidente eletto per il triennio 2009-2011, succeduto allo stimato e compianto Gian Paolo Matteagi, meglio conosciuto come Bruno, che ci ha lasciato prematuramente alla fine del suo mandato. Raul De Sanctis: classe 1936, noto e apprezzato oculista di Arezzo, da sempre amante della montagna, militare a Belluno nel 7° Reggimento degli Alpini, iscritto al Cai di Arezzo dal 1975, già consigliere della sezione aretina e più volte Presidente del Gruppo alpinistico “Emilio Comici” della sezione.
Raul, sei stato eletto nuovo Presidente del Cai di Arezzo. E’ stata la naturale conseguenza dell’esito della votazione del dicembre scorso che ti ha visto in testa a tutti gli altri 10 consiglieri eletti, con ben 171 voti?
Forse sì. In ogni caso ho accettato con soddisfazione, anche se preoccupato del non facile compito che mi attende, che cercherò di svolgere al meglio nell’interesse del sodalizio, consapevole che sarà ancora più arduo succedere alla Presidenza del nostro amico Bruno, che tenterò di imitare, pur cosciente di non poter essere alla sua altezza.
Da dove nasce la tua passione per la montagna?
Non saprei. Direi che c’è sempre stata, ma fino a ventisei-ventisette anni non lo sapevo. Ne ho avuto coscienza durante il servizio militare. Poi il lavoro mi ha allontanato da questo amore che si è riacceso dopo qualche anno grazie a degli amici che mi hanno introdotto nella sezione CAI di Arezzo, allora molto giovane ma già vivace e robusta.
Per chi non conosce il CAI, puoi illustrare brevemente la natura, gli obiettivi, le attività di questa associazione?
Il Club Alpino italiano è un’associazione senza scopo di lucro fondata nel 1863 a Torino da Quintino Sella, presente su tutto il territorio nazionale, che agisce grazie all’impegno di volontari, con l’obiettivo di diffondere la conoscenza della montagna, sia come terreno di “gioco” che come ambiente naturale ed umano da conoscere, esplorare e salvaguardare.
Il CAI conta oltre 300.000 iscritti, 487 sezioni e 312 sottosezioni. Ogni sezione è dotata di un consiglio direttivo, un presidente, un segretario, revisori contabili, commissioni interne e cariche non elettive per mezzo del quale promuove varie attività, dall’escursionismo all’alpinismo, dall’arrampicata su roccia alla pratica dello sci nelle sue varianti di sci-alpino, sci di fondo ed escursionistico e di recente anche sci-alpinismo.
La nostra Sezione è in linea con questi programmi, anche se ovviamente la nostra attività non può essere paragonata a quella di Sezioni più grandi, più antiche e radicate in realtà con consolidata tradizione alpinistica. Ma stiamo velocemente migliorando. Vengono organizzate gite di varia difficoltà, corsi con istruttori qualificati (sci escursionismo, arrampicata, sci-alpinismo) oltre ad una varietà di iniziative ed eventi collaterali quali la rassegna organizzata in collaborazione con il Trento Filmfestival “Il Cinema e Montagna” che ha portato in città illustri alpinisti del calibro di Walter Bonatti, Kurt Diemberger, Achille Compagnoni, ma anche corsi di orientamento e cartografia, divulgazione di elementi di sismologia, serate di proiezioni di foto e filmati sulla montagna.
Cosa offre il Cai ai suoi iscritti?
L’iscrizione al Club, quale socio ordinario o familiare, permette di partecipare con copertura assicurativa a tutte le attività che il Club promuove, quindi usufruire delle strutture e dell’organizzazione della sezione, di sconti nei rifugi e alberghi convenzionati, di godere di varie agevolazioni tra cui l’intervento, in caso di necessità, del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico. I soci inoltre ricevono per posta le pubblicazioni curate dal Club a livello nazionale ( “La Rivista” e “Lo Scarpone”) e locale (“Il Pratomagno”), possono consultare gratuitamente carte, volumi, riviste e video disponibili nella nostra biblioteca. Per tutte le informazioni si può visitare la sede della sezione ad Arezzo, in Via Filzi n28/2 o consultare il sito web della sezione www.caiarezzo.itdi recente rinnovato con nuove sezioni su eventi, foto, news, rassegne, forum, e dove è pubblicato il calendario annuale delle gite.
Qual è sono i tuoi propositi per il trienno?Qual’è impronta che intendi dare quale Presidente?
Cercherò di incrementare l’attività del Club, tentando di avvicinare a questa realtà i giovani. Il nostro punto debole è infatti l’età media dei nostri soci, piuttosto alta come si evince anche dal mio anno di nascita.
Tuttavia, da diversi anni, l’attività ha richiamato la partecipazione entusiastica di molti ragazzi che cercheremo di invogliare sempre di più a frequentare la sezione, grazie ad uscite ad hoc con i responsabili dell’alpinismo giovanile, alla partecipazione attiva al giornale della sezione e a progetti nuovi come l’allestimento della parete di arrampicata al quartiere di Sant’Andrea. D’altra parte anche questa “trasversalità generazionale” è, a mio parere, una ricchezza: gli anziani trovano beneficio dallo stare con i giovani e viceversa.
Inoltre mi impegnerò a migliorare l’organizzazione e le attività esistenti promuovendo iniziative che stimolino sempre di più la partecipazione attiva dei nostri iscritti, oltre 600 e in costante aumento, ma che frequentano di rado la sezione. Cercherò quindi di rendere più aperto l’ambiente in cui operiamo che non deve rimanere un mondo per gli addetti ai lavori, curando maggiormente anche la comunicazione esterna della nostra sezione e lo scambio di idee.
Per questo invito tutti quanti, soci o non, a formulare proposte, consigli utili, idee anche scrivendoci alla casella di posta elettronica sezione@caiarezzo.it al fine di rendere il Cai sempre più rispondente alle esigenze ed interessi di tutti gli amanti della montagna.
Potremmo valutare la possibilità di organizzare, laddove ve ne fosse l’interesse, ulteriori attività e corsi in ambiti non ancora sviluppati o rimasti in secondo piano quali ad esempio la speleologia, il mountain-biking ecc.
A tal fine è evidente che sarà fondamentale il lavoro di ogni singola carica e di tutti i soci che prendono parte attiva alla vita della sezione ogni giorno.
Al tuo fianco, quale vicepresidente, Rosanna Grassellini, un’amica e compagna di tante avventure alpinistiche. Una donna per una carica importante in una realtà prevalentemente maschile.
Perché no? Non credo sia importante: quello che conta è che una persona sia attiva, entusiasta e disponibile.
E le donne sono anche più gradevoli all’occhio (quasi sempre).
Cosa rappresenta il gruppo Comici di cui tu fai parte e sei stato presidente?
Il Gruppo “Emilio Comici” rappresenta, per così dire, la nostra punta di diamante. Si dedica infatti all’arrampicata su roccia che, a mio parere, rappresenta il modo più “alpinistico” di andare in montagna, senza nulla togliere alle altre attività. Il Gruppo è nato una ventina di anni fa, per iniziativa di pochi amici lungimiranti e desiderosi di migliorare le loro capacità tecniche. Non è stato un parto indolore, ma per fortuna hanno vinto loro. Questo gruppo cura in particolare i corsi di arrampicata, di base e ora anche di perfezionamento, tenuti da Paolo Caruso, notissima guida alpina.
Un’ultima domanda. Oggi la montagna viene dipinta spesso come assassina, ma si sa l’errore quasi sempre umano. Non è forse che spesso ci dimentichiamo che la montagna merita rispetto, anche con i suoi pericoli e quindi anche maggiore consapevolezza da parte di chi la frequenta?
La montagna assassina è solo un fortunato luogo comune che aiuta i giornali a vendere qualche copia in più. È però vero che l’attività in montagna comporta dei rischi e il CAI aiuta a prenderne coscienza per poterli ridurre per quanto possibile. Proprio in questi giorni c’è stata una iniziativa a livello regionale avente per oggetto la “Montagna Sicura”. Per parte nostra cerchiamo soprattutto di fornire cognizioni di base e di fare in modo che ognuno possa valutare con serenità le proprie possibilità psicofisiche, evitando di impegnarsi in imprese superiori alle reali possibilità.
Nicoletta