Magnifica escursione tra due dei borghi più belli dell’Umbria e dell’intero centro Italia, con arrivo a Spello in occasione della conclusione della tradizionale festa annuale delle Infiorate, in cui le strade del borgo medievale si popolano di decorazioni e creazioni artistiche floreali di ogni tipo preparate e realizzate dagli abitanti del posto utilizzando i petali dei fiori.
Giunti in pullmann sulla parte sommitale della cittadina di Assisi (450 mslm), iniziamo l’escursione da piazza Matteotti subito fuori il centro storico e ci dirigiamo verso la porta Cappuccini, accesso orientale della città. Subito fuori la porta imbocchiamo sulla sinistra il sentiero 50, che in mezzo a una doppia fila di cipressi offre ancora una vista spettacolare sulla rocca medievale di Assisi e dà inizio all’ascesa verso l’eremo delle Carceri e il Monte Subasio. Ascesa subito ripida e decisa di 300m di dislivello che in due chilometri ci conduce in mezzo a un folto bosco di lecci e roverella e ci apre d’improvviso la veduta panoramica sulla valle umbra sottostante.
Raggiunto l’eremo dopo un piccolo tratto di strada asfaltata entriamo per una breve visita in questo luogo suggestivo legato alla vita di San Francesco e riprendiamo quindi la salita reinoltrandoci nel bosco, ancora lungo il sentiero 50, da cui usciamo dopo altri 200m di quota in prossimità del rifugio Vallonica, un vecchio edificio di pietra rimodernizzato proprio sotto la cima del Monte Subasio, in mezzo ai pascoli tipici di questa montagna. Da qui continuiamo a salire fino ai 1124m rocciosi del Sasso Piatto e della croce di legno, da cui possiamo godere di una vista di assoluta bellezza sulla città di Assisi. Inizia a questo punto la lunga discesa verso Spello che ci porta dapprima lungo un tratto in falsopiano fino alla Fonte Bregno da cui iniziamo a intravedere la nostra meta e quindi, immettendoci nel sentiero 60, scendendo più decisamente attraverso una valle di boschi, vecchie costruzioni ed uliveti fino a scorgere i primi tetti di Spello e giungere infine alla “Porta Montanara”, che con una torre incastonata tra le antiche mura ci lascia accedere al borgo, caratteristico per i suoi stretti vicoli di scalinate tra le case di pietra perfettamente conservate. Percorriamo la via Garibaldi che ci conduce nel centro del paese dove per le strade hanno luogo le Infiorate.
- Dislivello 750 metri circa in salita e 950 in discesa
- Lunghezza 17km circa
- Difficoltà: E
- Durata: 6 ore
Partenza da Arezzo in autobus, alle ore 7.30 dal parcheggio del Palasport Le Caselle
Rientro ad Arezzo nel tardo pomeriggio
EQUIPAGGIAMENTO: abbigliamento da collina/bassa montagna con scarponi da trekking, crema solare e giacca antipioggia. Si ricorda di portare il pranzo al sacco, acquistabile anche all’inizio dell’escursione, e abbondante acqua data la stagione e la quota non elevata.
Quota di partecipazione:
Euro 20,00 per i soci CAI comprendenti il costo dell’accesso in pullmann alla città di Assisi.
Iscrizioni aperte presso la Sede CAI da Martedì 22 Maggio 2017 con l’obbligo di versamento dell’intera quota.
Chiusura delle iscrizioni giovedì 15 Giugno 2017
La gita si effettuerà con un minimo di 20 e un massimo di 35 partecipanti.
Direttori di Gita:
Federico Bartolucci tel. 339 3768725
Maria Mastini tel. 334 8952759
La sezione e i direttori di gita non assumono alcuna responsabilità per eventuali danni a cose o persone comunque riconducibili a comportamenti di insubordinazione o negligenza da parte dei partecipanti alla gita.
Cenni storici e ambientali
Il percorso prende origine dalla città natale di San Francesco e ne ripercorre le sue stesse orme fino all’eremo delle Carceri, sorto intorno alla grotta di S. Francesco; egli cominciò a frequentare questo monte e a rifugiarsi nella grotta negli anni 1205-1206. Si faceva accompagnare da un amico intimo, dicendogli di aver trovato un tesoro. Si dice che l’amico se ne stava fuori ad aspettare, egli entrava nella grotta e ne usciva trasfigurato in volto e molto diverso da quando vi era entrato. Con l’arrivo dei suoi primi compagni, essi salivano insieme all’Eremo attratti dalla solitudine e trovarono sparse nel bosco selvaggio altre grotte dove rifugiarsi e darsi alla preghiera personale.
Il Monte Subasio è costituito da rocce calcaree di origine marina interrotte da faglie longitudinali, lo testimoniano la presenza di fossili lungo le incisioni più profonde. L’isolamento del massiccio rispetto alla catena appenninica determina un innalzamento delle temperature e, conseguentemente, un incremento dei limiti altimetrici delle fasce vegetazionali. Nel parco del Monte Subasio si distinguono, pertanto, tre zone: la prima è rappresentata da coltivazioni di olivi. Occupa la zona più bassa del parco e arriva, generalmente, fino a quota 600-700 m: la coltura è presente da Assisi fino a Spello. Agli oliveti sono spesso intervallati boschi di roverella. La seconda zona è caratterizzata da boschi di latifoglie. Le specie dominanti sono lecci, carpini neri, ornielli, cerri, aceri e roverelle. Le vaste faggete, a causa dei ripetuti interventi dell’uomo avvenuti in passato, ora sono limitate alle aree marginali; i lecci prevalgono nel versante occidentale; i carpini neri occupano il versante di sud-ovest. La terza zona è costituita da conifere (pini, abeti e cedri) e da pascoli montani dove, oltre alle specie erbacee, vi è la presenza di ginepri rossi. Alcune specie arboree sono autoctone, altre sono frutto del rimboschimento operato dall’uomo.
Le Infiorate di Spello
Le Infiorate (tappeti e quadri) che si offrono agli sguardi dei visitatori italiani e stranieri sono il risultato di un complesso e difficile lavoro che richiede giorni, settimane e addirittura mesi di paziente e sapiente lavoro di molte persone, che a gruppi si distribuiscono i compiti e si attivano con indispensabile armonia di intenti. Tra le fasi preliminari più importanti e impegnative dell’evento ci sono la ricerca e la raccolta di fiori e poi la mondatura, la selezione e la conservazione dei petali. In ogni stagione vengono raccolti i fiori e le erbe del Monte Subasio e dell’Appennino umbro-marchigiano; si tolgono pazientemente i petali che vengono gelosamente conservati. Naturalmente la parte più impegnativa del lavoro di raccolta e di preparazione dei fiori avviene nella stagione primaverile. Nei giorni che precedono il CORPUS DOMINI si assiste ad una vera e propria mobilitazione generale di nutrite squadre di Infioratori, i quali si disperdono lungo i pendii del Subasio, per i campi e le piane delle verdi vallate Umbre. Durante la raccolta dei fiori, altri cittadini e soprattutto le signore più anziane trascorrono le serate nei pianterreni freschi, separando i petali in base ai vari colori e tritando finemente le erbe profumate.
Con il passaggio del Sacro Corteo della domenica guidato dal Vescovo, si chiude un’esperienza di altissimo impegno artistico, di solidarietà civile, culturale e umana. Infatti, le diverse fasi dell’INFIORATA, che vanno dalla progettazione a tavolino fino alla pratica esecuzione dei tappeti artistici, coinvolgono attivamente circa duemila persone. È questa un’occasione in cui tutti possono apportare utili contributi per la migliore riuscita dell’impresa: dal bambino che raccoglie i fiori, al pensionato, all’artista che con mirabile tratto riproduce MADONNE della SCUOLA UMBRA, gli ANGELI di GIOTTO o le figure del BOTTICELLI. E il capolavoro infatti sta anche in questo: nel magnifico esempio di partecipazione e di coordinamento fra persone che non sono necessariamente dello stesso rione o vicinato, ma che nella multiforme esperienza artistica, delle tecniche e degli stili si uniscono nel clima di civile confluenza di diversi interessi.
Quando la domenica sulle bellissime infiorate scorre la processione, lo scopo religioso è raggiunto. I preziosi tappeti di fiori – prima custoditi e vigilati con zelo – oramai possono essere calpestati da chiunque, dopo il passaggio del Vescovo. La loro effimera gloria è arrivata alla fine, al suo naturale epilogo; una magnificenza ancor più stimabile e commovente in considerazione del faticoso e gioioso impegno della preparazione e del breve splendore di cui queste opere d’arte hanno goduto.
da La Manifestazione delle Infiorate, www.infioratespello.it