“La Petra della Tuscia” Le tombe rupestri di Norchia e i resti della città medievale lungo la via Clodia. Questa spettacolare necropoli si estende tra i solchi scavati dal Fosso Biedano, alla sommità di un’altura tufacea. Le origini di Norchia risalgono all’Età del Bronzo ma la città visse il suo massimo splendore nel periodo etrusco tra il IV e il III secolo a.C. Testimonianza di questa incisiva presenza, che ha fatto di Norchia uno dei più importanti centri dell’Etruria, sono le migliaia di tombe rupestri disseminate non solo sull’altura ma anche lungo i fianchi dei fossati che la delimitano. Norchia però non fu solo etrusca ma anche romana e medioevale. La città in epoca romana era attraversata da un’importante via di comunicazione, la Via Clodia, che collegava Roma alle province etrusche passando per importanti centri come Blera e Tuscania.
Di epoca medievale sono i resti del borgo, del castello della famiglia Di Vico e della Chiesa di San Pietro risalente al IX secolo d. C. e costruita su un preesistente tempio etrusco romano. Sono inoltre ben visibili i resti di una porta d’accesso e il tracciato della Via Clodia. Questo tracciato si inoltra per circa 400 metri in una “tagliata” che, in epoca etrusca, serviva come via di comunicazione per muoversi all’interno della città. Il centro abitato era situato su un pianoro nella parte più alta dell’emergenza tufacea e le tombe, quasi tutte a dado o finto dado, venivano scavate nel tufo rosso e arricchite con svariati accorgimenti architettonici che tutt’ora possiamo ammirare. Alcune di queste, proprio per la loro caratteristica e per il loro stato di conservazione risultano essere tra le più importanti del mondo etrusco. ( Tomba Ciarlanti, la Tomba Smurinas, la Tomba Prostila e la Tomba Caronte nella necropoli del Fosso di Pile, e la Tomba dei Lattanzi in quella del Biedano. Le tombe, alcune delle quali usate nel medioevo come abitazioni a grotta e ricoveri, risalgono a due periodi differenti: l’arcaico, tra il VI e il V secolo d. C. e le ellenizzanti tra il IV e il II secolo d. C. Questa importante città, che visse periodi di splendore alternati a periodi di profonda decadenza, fu definitivamente abbandonata nel 1453 a seguito di una grave epidemia di malaria
Nel primo pomeriggio trasferimento in Bus al Borgo di Bagnaia per visitare Villa Lante Villa Lante (VT) è uno dei più bei parchi nazionali del Rinascimento ed una delle perle della terra di Tuscia. Lo splendido giardino all’italiana, visto da vicino oppure dalla balaustra della fontana dei Giganti, vale la visita. La tradizione vuole, anche se mancano prove documentali a sostegno di questa tesi, che il progettista di Villa Lante fosse il Vignola che disegnò probabilmente il giardino e progettò due fabbricati gemelli sovrastati da terrazzamenti. Come in tutti i giardini del Rinascimento italiano, nulla è lasciato al caso, le forme sono geometriche, regolari. Dopo vari vicende successorie la Villa fu concessa in proprietà, alla famiglia Lante della Rovere (da cui il nome Villa Lante). Nel 1971 è subentrato nella proprietà lo Stato Italiano
Profilo altimetrico dell’escursione 300 metri in totale
- Orario di Partenza: P.za Giotto ore 6.30 – P.za G Monaco ore 6.35
- Orario Rientro: 20,00
- Pranzo: al sacco da consumarsi in luogo prescelto dal direttore di gita di intesa con la Guida Turistica Annarita Properzi che ben abbiamo conosciuto negli anni trascorsi e che anche quest’anno ci accompagnerà con la consueta perfetta professionalità.
- Quota di partecipazione: comprende Pullman, accompagnamento Guida Turistica per l’intera giornata, ingresso a villa Lante e parco – giardino: SOCI Adulti 32,00 – Giovani 25,00.
La gita per promuovere l’attività della Sezione (vedi apposita delibera Consiglio Direttivo gennaio 2017) è eccezionalmente aperta anche ai NON SOCI previa versamento in aggiunta di una quota supplemento di € 7,81 per assicurazione infortuni GIORNALIERA.
Iscrizioni a decorrere da martedì 7 marzo a martedì 28 marzo e comunque fino al completamento dei 53 posti disponibili .
- Dislivelli e difficoltà : Il percorso all’interno del “Canyon” naturale di Norcia non è particolarmente lungo (inferiore agli 8 km), semmai più interessante il dislivello di circa 300 metri .
- Equipaggiamento: adatto all’escursione nel bosco-macchia mediterranea, con attenzione particolare alle calzature, considerato l’ambiente tufaceo molto scivoloso in caso di pioggia o terreno bagnato.
Direttore di Gita : Andrea Ghirardini