L’escursione è rinviata e sarà riproposta in altra data utile.
ITINERARIO: Passo di Viamaggio (983) – Alpe della Luna – Ripa Bianca – Riserva Naturale(1396-1453) – Badia Tedalda (756)
Come da calendario 2016, il 21 agosto prossimo, ma anche come anticipato durante la gita sul Monte Cetona del 3 aprile scorso, verrà organizzata una camminata che partendo dal Passo di Viamaggio arriverà a Badia Tedalda (Ar) attraversando, in quota, una delle zone più interessanti a panoramiche della provincia aretina.
Visto l’andamento stagionale degli ultimi anni è probabile che un po’ di fresco sia ben gradito a coloro che vi parteciperanno.
Partiremo appunto dal Passo di Viamaggio e dopo qualche ora di cammino lungo il crinale della montagna, fatta la dovuta sosta per il pranzo e/o altre necessità, scenderemo verso Badia Tedalda.
La dorsale appenninica dell’Alpe della Luna, con il suo tipico andamento Nord-Ovest, Sud-Est comprende una serie di rilievi montuosi che culminano ad Ovest nel Monte dei Frati (m. 1453) e verso Est nel Monte Maggiore (m. 1384). Entro questi confini si estende la Riserva Naturale dell’Alpe della Luna. La Riserva con i suoi 1540 ettari di verde interessa i Comuni di Badia Tedalda, Pieve S. Stefano e Sansepolcro. Un’oasi di verde, di pace e relax per gli amanti della natura e degli sport all’aria aperta. Un paesaggio tipicamente montano, una natura quasi selvaggia e incontaminata, gestito dalla Provincia di Arezzo e dalla C.M. della Valtiberina Toscana. Ritenuto un Sito di Importanza Comunitaria, complessivamente esteso per 2276 ha.
Il nome della dorsale, da cui quello della riserva, deriverebbe da una particolare varietà di pietra adularia, dotata di riflessi opalescenti, di cui sarebbe composta l’omonima catena che attraversa la Valtiberina. Ma altre ipotesi più o meno accreditate farebbero derivare il nome dalla forma a falce del grande dirupo alto intorno ai 250 metri, la Ripa della Luna, Ripa Bianca (nella quale, si avverte, è vietato sporgersi troppo o gettarsi sulla strapiombo “senza autorizzazione”), che si vede da molto lontano, oppure da altre ipotesi più o meno suggestive.
Caratteristica principale di quest’area protetta è la grande varietà della vegetazione: da quella dei boschi, a quella delle praterie, agli arbusti e alle piante che si sviluppano in ambiente roccioso: roverella, cerro anche di grandi dimensioni, carpino nero, frassino minore, acero opalo; mentre salendo di quota si incontrano faggio, acero montano, carpino bianco, maggiociondolo, sorbo montano o farinaccio, tasso e agrifoglio.
Proprio per la scarsissima presenza umana questo fantastico polmone verde costituisce l’habitat ideale per animali protetti. Caprioli, cervi e daini che sono le ambite prede del cacciatore più temuto dei boschi: il lupo, le cui tracce vengono regolarmente rinvenute in entrambi i versanti della Riserva e nelle zone contigue. Tra l’avifauna ricordiamo il lui piccolo, i picchi rosso e verde, il rampichino, la poiana e il gheppio
L’elevato isolamento, l’asperità e l’inaccessibilità del territorio dell’Alpe della Luna (eccezion fatta per Monterano e Montelabreve), ha fatto si che durante la seconda guerra mondiale trovassero rifugio e riparo molti partigiani e gli edifici di Pian della Capanna, la Spinella e la Montagna ne sono ancora le testimonianze.
Scendendo dal crinale, a un centinaio di metri circa a valle del tracciato che percorreremo si potrà visitare la grotta della Tabussa. La cavità di origine tettonica, presenta un’ampia sala dove si trova un trogolo scolpito nella roccia entro il quale si raccoglie l’acqua che scola lungo la parete (occorre prestare attenzione perché l’interno della grotta è buio, umido e molto scivoloso). Con un po’ di fortuna si riuscirà persino a vedere – ma assolutamente senza tentare di toccarli – i timidi geotritoni, anfibi che si sono adattati alla vita sotterranea.
E ancora più a valle sarà piacevole fermarsi qualche minuto alla conosciuta e rinomata cascata del Presale.
Saliremo infine a Badia Tedalda dove potremo visitare il nuovo, interessantissimo e ampio Centro visite della Riserva, unico luogo dove sono rappresentati tutti gli aspetti peculiari del territorio oltre alla neonata sala museale polivalente: numerose opere in pietra arenaria, compresa la misteriosa Madonna di Molin di Mezzo presumibilmente di origine longobarda. Adiacente all’area museale è possibile visitare anche cimeli militari ritrovati nel territorio fino ad arrivare all’area interattiva dedicata al Parco Storico della Linea Gotica.
Il piccolo centro di Badia Tedalda, risalente forse all’epoca romana quando probabilmente era una “mansio” itineraria destinata ad accogliere viaggiatori in prossimità del valico di Viamaggio (via Maior) lungo la via Ariminensis), custodisce intorno alla chiesa abaziale di S. Michele Arcangelo, alcune opere in terracotta invetriata raffiguranti la Madonna in trono con Bambino e Santi di Benedetto Buglioni della scuola dei Della Robbia.
Brevi notizie sul Parco storico della linea gotica sull’Alpe della Luna
Durante il periodo dell’occupazione tedesca, l’Alpe fu “base logistica” per uomini impegnati sul Monte dei Frati prima di costruire le fortificazioni e poi a difenderle. Fino a Monteviale e poggio La Piazzola i tedeschi riuscivano ad arrivare con mezzi a motore; da qui in avanti salivano a piedi o, fin dove possibile, con i muli. Alche la dorsale di Monterano, all’epoca fu densamente fortificata. Da notare, in tal senso, come i principali punti di fortificazione, fossero – oltre che in aree strategiche – tutte (o quasi) anche in “contatto visivo” tra loro.
Va inoltre ricordato che queste zone dell’Alpe della Luna videro prima dell’arrivo dei tedeschi (e in parte anche durante) la presenza di diversi raggruppamenti partigiani; più precisamente quelli della V Brigata Garibaldi “Pesaro” e quelli della XXII Brigata Garibaldi “P. Borri”. Prima ancora che aree di fortificazione della Linea Gotica, questi territori furono dunque teatro di azioni partigiane, di rastrellamenti nazifascisti, scontri a fuoco ed anche fucilazioni di partigiani catturati.
Sul Monte dei Frati la segnaletica giallo-blu del Parco della Linea Gotica consente di raggiungere l’ampio sito storico; ci si trova di fronte quasi una “cittadella” fortificata, destinata ad ospitare la contraerea tedesca.
Da ricordare, ancora, che sulla sommità del Monte Maggiore (raggiungibile in circa mezzora dal Monte dei Frati, proseguendo sul sentiero di crinale, era posizionato uno dei principali “osservatori” di tutta l’area; oggi però di tale struttura non vi è praticamente traccia, mentre alcune “buche” e “piazzole”, resti delle postazioni di servizio di tali osservatori, sono ancora visibili.
– Partenza ore 6,45 da P.zza G. Monaco, ore 6,50 da Bar Giotto, rientro ore 20,00 circa.
– Lunghezza totale percorso Km 16-17, tempo di percorrenza circa 8-9 ore circa compresa sosta per il pranzo.
– Grado di difficoltà “E”
– Dislivello in salita 470 circa – dislivello in discesa 810 circa.
– Quota di partecipazione: soci adulti Euro 16,00, soci giovani Euro 14,00.
– Pranzo al sacco in luogo da stabilire.
– In particolare dovranno essere indossate scarpe da trekking con suole in buono stato ed abbigliamento da trekking adeguati alla giornata. Utili i bastoncini.
– Le iscrizioni si aprono giovedì 22 luglio 2016
La gita è riservata ai soli soci CAI
P.S. Posti autobus disponibili n. 35+1. Le iscrizioni si chiuderanno martedì 16 agosto 2016.
N.B. I Direttori di gita e la Sezione sono esonerati da qualsiasi responsabilità per eventi e comportamenti derivanti da imprudenza, imperizia e negligenza di ogni singolo partecipante durante lo svolgimento dell’escursione.
Gli stessi Direttori si riservano di apportare eventuali modifiche al programma in relazione ai tempi di percorrenza impiegati al momento.
I Direttori di gita
Isaldo Rossi
329/4278533
Barbini Giuseppe
349/6032740